Abercrombie & Fitch: chi discrimina paga!!!

Care Femme,

vi ricordate Mike Jeffries? Quel simpatico biondone un po’ incartapecorito a capo di Abercrombie & Fitch che ha dichiarato più volte di non gradire persone “grasse” tra i suoi clienti? Il genio del marketing che con le sue dichiarazioni ha suscitato una discussione infinita sulla discriminazione attraverso la moda? Il Signore, non certo bello da vedere, che ha in testa solo un modello di bellezza per “fighetti” dove chi supera la taglia 44, soprattutto se donna, non ha alcun diritto da accampare?

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Beh…se la memoria vi fa acqua qui di seguito trovate qualche post di questo blog che si è preso particolarmente a cuore la vicenda. Se invece su Mike il ricordo lo avete fresco volevo segnalarvi una notizia che ho letto l’altro giorno e che oltre a farmi sorridere mi ha dato grande soddisfazione e mi ha fatto capire che quando le proteste, molto “morbide” nel nostro caso, vanno nella direzione giusta i risultati alla lunga arrivano.

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A quanto pare, infatti, A&F è in crisi e da più di un anno i suoi profitti sono molto calati. Pare che i teenager non si riconoscano più nel marchio e che vuoi per i prezzi e vuoi per il target limitato ricercato dal suo Presidente e amministratore delegato le vendite abbiano subito una forte contrazione.

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Tutto questo ha già portato qualche risultato dal momento che già a novembre si è iniziato a parlare della volontà di aumentare le taglie a disposizione negli store del brand americano superando la striminzita soglia della 44 ed aprendo di fatto a tutti i teenager che il buon Mike considera “grassi”, quindi “uncool”, ovvero “sfigati”. Ma la vera notizia è che la proprietà e gli investitori hanno deciso di togliere la Presidenza a Mister Jeffries per tentare di invertire la tendenza. E pare anche che come a.d. la sua era sia giunta al tramonto e presto finirà anche lui in “ciabatte”. 🙂

jeffries ciabatte

Che dire? Non fa mai piacere godere delle disgrazie altrui, ma se uno prende una cantonata e si permette di offendere e discriminare gratuitamente una larga fetta di adolescenti e possibili consumatori forse provare un po’ di sospirata soddisfazione non è poi così peccaminoso…

marianna no magri

Abercrombie: io non posso entrare… Ma perché?! / Abercrombie: I’m not allowed to enter…Why?

Ciao a tutte bellissime Femme!!

Ricordate quando vi dico che ne penso mille al secondo, che dal pensiero passo all’azione e che questo passaggio si realizza in un attimo?! Ecco, lo dico sempre perché è vero! Ieri sono andata allo store Abercrombie di Milano con Laura ed Emma per una missione da supercurvy!!

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Abbiamo risposto alle dichiarazioni di Mike Jeffries (CEO di Abercrombie) di cui ho scritto qui, con una piccola e molto morbida protesta: un po’ per divertirci…ma molto di più per lanciare una provocazione!! Curiose di sapere com’è andata?? Bene: arrivate allo store Abercrombie di Milano, ci hanno invitate a fare la foto con uno dei ragazzi (bellissimi e simpaticissimi) che rendono famoso il brand, e…invece di goderci la vista, al momento dello scatto abbiamo mostrato i nostri cartelli molto curvy!! 😀

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I ragazzi si sono incuriositi e ci hanno chiesto cosa significasse. E noi, puntuali come se non aspettassimo altro (in effetti!), abbiamo confessato: “E’ per prendervi in giro, visto che non volete le curvy e nei vostri negozi fate entrare solo le persone magre!” e…cos’è successo?? Altri ragazzi si sono avvicinati e hanno chiesto di fare le foto con noi, e ci hanno confessato che loro preferiscono le ragazze morbide e formose!! Non so se sia vero, ma spero davvero che la filosofia del leader non abbia influenzato anche i suoi dipendenti!! 😀

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Insomma, per un giorno Abercrombie Milano si è trasformato in Abercurvy!!! Ecco: questo è il nostro contributo alle polemiche di questi giorni. E’ stata una giornata piena di emozioni e di risate e speriamo di aver lanciato un segnale contro la discriminazione dell’universo non solo oversize ma anche over 42!! Spero davvero che questo piccolo gesto sia servito anche solo a una delle persone che si è sentita offesa dalle dichiarazioni di Jeffries. Al di là del nostro essere curvy, penso che le sue parole influenzino in modo negativo i giovani e istighino al bullismo e all’emarginazione, e proprio per questo vadano combattute.

Invito le altre blogger, donne e ragazze, curvy e non, a fare altrettanto: se passate davanti a uno degli store Abercrombie – ovunque nel mondo! – fate una foto con un cartello che esprima il vostro orgoglio curvy e condividetela!!

Siete con me??? Metteteci la curva, sempreeee!!! 😀

Se siete curiose di vedere le altre foto della giornata, le trovate qui!

Alla prossima, mie Femme! Per il momento…missione compiuta!!

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Hello to all beautiful Femme!

Remember when I tell you that I think about a thousand per second, that step from thought to action, and that this step is carried out in a jiffy?! Here, I always say because it’s true! Yesterday I went to the store in Milan Abercrombie with Laura and Emma for a supercurvy mission!

We have responded to the allegations of Mike Jeffries (CEO of Jack), of which I wrote about here, with a small and very soft protest a bit for fun … but so much more to launch a provocation! Curious to know how it went? Well: at the Abercrombie store in Milan, we were invited to take a picture with one of the boys (beautiful and very nice) that make the famous brand, and … instead of enjoying the view, we showed the curvy signs while taking the photos! : D

The boys were curious and asked us what it meant. As regular as expected if not more (in fact!), we confessed: “It ‘to fool you, because you don’t want curvy women in your stores: you only want skinny people!” and … what happened? Other guys have approached and asked to take pictures with us, and they confessed that they prefer curvy girls! I do not know if it’s true, but I really hope that the philosophy of leaders has also affected its employees! : D

In short, for one day Abercrombie has become Abercurvy! Behold, this is our contribution to the controversy these days. It was an exciting and funny day, and we hope we have launched a signal against discrimination universe not only oversized but also over 42! I really hope that this small gesture helped even only one of those who felt offended by the statements of Jeffries. Beyond our being curvy, I think that his words affect in a negative way and incites young people to bullying and social exclusion, and for this reason should be fought.

I invite other bloggers, women and girls, curvy or not, to do the same: if you pass one of the Abercrombie store – anywhere in the world! – take a picture with a sign that expresses your pride curvy and share it!

Are you with me?? Put the curve, always! : D

If you are curious to see the other photos of the day, can be found here!

Until next time, my Femme! For the moment … mission accomplished!

Milano: le curve stanno arrivando!!

Abercrombie & Fitch: preparati a un lunedì a tutta…curva!!!

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Abercrombie: una “grassa” risata vi seppellirà!!!

Care Femme,

che rabbia leggere certe cose!! Il CEO di Abercrombie (Mike Jeffries), marchio internazionale che veste ragazzi e ragazze di tutto il mondo da anni, “[…] non vuole persone grasse nel suo negozio. I suoi clienti si devono sentire dei giovani cool. Ecco perchè nei nostri store ci sono sempre persone di bell’aspetto: i belli attirano i belli”. Qui, l’articolo del Corriere, e qui la fonte in inglese.

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Ma dove vivono questi? Si rendono della discriminazione che comportano queste dichiarazioni? Come se non bastasse, spiega meglio il concetto, per chi non l’avesse capito: “in ogni scuola ci sono i ragazzi in sovrappeso e quelli atletici. Gli atletici sono cool e sono i più ammirati“.

Negli ultimi giorni, le dichiarazioni hanno fatto il giro del web e infiammato non solo le curvy blogger. Perché a prendere alla lettera le parole di Mike Jeffries sarebbero pochissime le persone che effettivamente possono vestire Abercrombie. Proprio Elisa D’Ospina, dalle pagine di Vogue, si chiede se non sia una (per me pessima) campagna di marketing, sottolineando però che “il 60% della popolazione europea veste una taglia superiore alla 44. E soprattutto, in un mercato come quello oggi in crisi, per un brand che non è disposto a vestire il mondo curvy, ce ne sono altri dieci che aprono le porte a tutte le taglie”.

Sono d’accordissimo con lei, e anche con le considerazioni di Verdementa: “un brand di larga diffusione che fonda il suo mercato su premesse così discriminatorie e restrittive mi sembra francamente fuori dallo spirito del suo tempo, dato che il mondo, con grande fatica e molte contraddizioni, sta andando verso l’ampliamento dei canoni di bellezza. Meglio essere lungimiranti e schiodarsi dalla solita equivalenza bellezza = magrezza”.

Insomma sono indignata e arrabbiata perchè tutto questo mi sembra inaccettabile e fuori dalla realtà. Poi però mi chiedo come si risponde a questa provocazione? Qual è l’arma più forte che abbiamo? E allora mi è tornato in mente un momento de “La vita è Bella di Benigni”, che tutti ricorderete e qui sotto potete rivedere.


Riguardandolo mi sono data una risposta: noi siamo curvy, le cose per fortuna ci rimbalzano addosso e con una risata possiamo seppellire qualunque provocazione e con l’ironia possiamo ammorbidire il mondo

Eccola la mia risposta.

vietato per magri

marianna no magri

Se poi vogliamo dare una risposta orgogliosamente curvy ho una proposta da fare a: andiamo tutte insieme da Abercrombie, facciamoci le foto con i fusti nel pieno delle nostre curvose grazie, affolliamo il negozio con tutti i nostri chili di troppo e facciamoci servire. Mettiamoli di fronte alla loro inadeguatezza. Facciamoli disperare e facciamogli rimpiangere gli affari che non sono stati in grado di fare con noi “grassi”.

Che ne dite? Ci mettiamo la curva?